Il mare impone il silenzio. Non sempre. Ma quando arriva quel bisogno quasi imposto da quel corpo liquido che ti circonda, bisogna accoglierlo.

Quel bisogno mi è giunto nel tratto di mare fra Calpe e Ibiza. 60 miglia di bolina, con 10 ai 18 nodi di vento, Metis filava a 7.7 nodi con stabilità.
Ιl silenzio ha sorpreso il mio andare. E forse anche quello di Massimo.
A un certo punto la costa Blanca era sparita e quella di Ibiza ancora non si vedeva. Il mare mi invitava al silenzio. A guardare. A fantasticare. A immaginare il porto in cui saremmo arrivati.
Sono scesa in cabina e un profondo sonno mi ha preso. Avrò dormito per due, tre ore su 9 di navigazione.
Complice, forse quella sangria profumata della sera prima. Per un’astemia forse è stata una bevuta un po’ azzardata!
