Ibiza, “ultimo rifugio sulla terra”

Non avevo alcuna aspettativa su Ibiza, anzi. La sua fama di isola di vacanze chiassose, movida esasperata, resort per vip e meno vip, non mi aveva mai invitato alla visita.

Se non fosse perché la Baleari sono sulla strada dalla Spagna alla Sardegna, non ci avremmo mai fatto tappa, per le ragioni di cui sopra. Anche se, a pensarci bene, Caty Meri, una sciamana che qui è nata e che ho conosciuto qualche anno fa sulle colline di Conegliano, mi aveva raccontato di quanto speciale, magnifica e magica fosse la sua isola. Da veneziani rifuggiamo ogni luogo in odor di turismo di massa, ma chi l’ha detto che Venezia non sia bellissima anche se presa d’assalto dal mondo intero? Anche Ibiza quindi avrebbe potuto riservarci delle belle sorprese.

Ibiza

Così è stato. L’arrivo, sulla costa nord ovest, ci ha ipnotizzati. Davanti a noi scogli e piccole isole. Due fari che annunciano la grande baia di Sant Antoni. E sullo sfondo, più a sud, la potenza immaginifica dell’isola disabitata di Es Vedrà. E’ a questa roccia maestosa che sbuca imponente fuori dal mare che viene attribuito il potere magico di Ibiza.

Ibiza nord ovest

Raccontano che avvicinandosi a Es Vedrà le bussole impazziscano e gli uccelli perdano l’ orientamento. Che sia ciò che resta della mitica Atlantide. Che vengano avvistati ufo e cerchi luminosi. Che i pescatori ne abbia non timore. Che Nostradamus la identifichi come l’ultimo rifugio sulla terra. Che Ulisse proprio qui abbia resistito al canto delle Sirene. E che il magnetismo di questa rocca dalla forma di drago disteso, infonda a Ibiza quel magico potere che qui richiamò dagli anni Sessanta in poi migliaia di giovani da tutto il mondo. Hippy americani ed europei, ma anche tanti dissidenti della dittatura franchista che si insediarono nel nord dell’isola, ancora il più selvaggio e meno urbanizzato, e in alcuni paesi non lontani dalla “capitale” Eivissa.

Ibiza, baia de Torrent

Abbiamo buttato l’ancora in una piccola insenatura della baia di Sant Antoni de Portmany. Di fronte a noi, baracche che chissà se forse un tempo fossero state case di hippy. Comunque, qualcuno ci dorme anche in questi giorni. E fa festa con fuochi e musica durante la notte.

tasera arriva Giovanni! Lo aspetteremo qui, anche perché, dopo le stecche Della randa ora tocca all’autopilota. Ieri ha cominciato a funzionare male. Ha vent’anni e non ha mai lavorato tanto come in questo agosto. Le 1500 miglia che ha sulle spalle, cominciano a pesare. Quindi, cambio obbligato. Arriverà venerdì a Palma di Maiorca.

Non mi lamento. L’acqua è magnifica, caldissima, baia de Torrent tranquilla. Potrei fermarmi molto di più….