Pausa per lavoro a Trani (bel posto per stare, anche in barca) tutto venerdì 13 e con pizza a domicilio (in Metis…). Sabato 14 con una bella bolina larga Massimo e Metis sono arrivati bene a Vieste, sul Gargano. Bellissima.
Domenica 15, con un vento favorevole, è stata la giornata della traversata dell’Adriatico.
Primo avvistamento l’isola-faro di Pelagosa, Palagruza in croato. Bellissima. Maestosa. Solitaria. 68 miglia a sud di Spalato. A una quarantina dal Gargano. A poco più di 30 da Vis, la veneziana Lissa.
Per la verità, più che un’isola quello di Pelagosa (il nome viene dal greco: pelagos è mare) è un arcipelago fatto di scogli dai nomi ventosi: Sasso d’Ostro, Sasso di Tramontana…. Non è possibile fermarsi a Pelagosa, non ci sono ripari per la notte.
Qui Paolo Rumiz ha vissuto per alcune settimane di una primavera ventosa di qualche anno fa. Ne è venuto fuori un reportage per così dire stanziale, di grande suggestione: Il Ciclope. Da leggere.
Verso l’ora di pranzo Metis e Massimo sono arrivati a Vis. Purtroppo non è stato possibile fare carte di entrata in Croazia perché non c’è l’ufficio preposto. Primo posto utile, Sebenico.
Quindi, bandiera gialla e notte all’ancora, nel solito posto dove andavamo tanti anni fa quando quello della Dalmazia era il “nostro” mare: davanti al cimitero. Nostalgia di Vis.
Lunedì 16 novembre, con un buon vento in poppa – mare scuro da scirocco – e partenza poco prima dell’alba, rotta verso Sebenico per le necessarie questioni burocratiche. Peccato, con questo scirocco sarebbe stato bello arrivare fino alle Incoronate.
E invece, qui, nel fiordo del fiume Krka (dove nel 1941 abitava mia mamma…qui andava a scuola) forse sarà necessario fermarsi almeno domani: le previsioni danno pioggia e bora. Vento fisso da nord est che potrebbe continuare anche per qualche giorno. Vedremo.