12 agosto, verso Lisbona

Ricevo da Massimo

Alba. Poco meno di cento miglia e saremo a Lisbona.

Altrettante ci mancano per arrivare a Lagos in Algarve.

Ancora questa notte e un’altra ancora e poi dovremo esserci.

Quando navighi di notte, ti guardi attorno, in questo buio, è quasi impossibile non aver paura.

E’ questo che ti lega alla barca in un rapporto emotivamente intenso. E’ questo che ti tiene a galla.

Sempre più a sud. Passeremo Cabo de Sao Vincente e poi entreremo in Algarve e da lì Lagos, dove ci attende la prima notte fermi.

Dove Patrick scenderà e tornerà a casa e arriveranno Macri e Guido.

Cabo de Sao Vincente

11 agosto, Portogallo

Ricevo da Massimo

La cavalcata notturna è finita prima dell’alba, il vento sparito. Ancora motore e adesso aspettiamo un po’ di vento da nord.

Ci dirigiamo a Cascais per fare gasolio (ne abbiamo, ma meglio non rischiare anche perché non ho un contatore e non mi fido dell’indicatore del serbatoio).

Peccato perché stanotte eravamo veloci, con grandi onde di poppa e punte di 9 nodi.

Da ore studio come mettere un Bimini per navigare sotto il sole, ma non ne sto venendo a capo….

Siamo verso Peniche, una penisola e un’isola a nord di Lisbona, vento fresco da nord ovest, gran lasco e onde lunghe ed alte. 7 nodi con 10-12 di apparente.

Metis scivola agile nonostante le sue 13 tonnellate, scende ingavonata dalla cresta dell’onda, un po’ di sway sul cavo e poi riparte, ancora ancora ancora.

Questo ritmo sempre uguale è ipnotico, lo guardo da sempre su tutte le barche in cui sono stato e sempre mi affascina.

Fort Peniche @Osvaldo Gago – fotografar.net

10 agosto, baia Camerinas: sosta tecnica

Ricevo da Massimo.

All’alba di lunedì siamo in acque spagnole. La Radio parla spagnolo. I pescherecci attorno a Metis hanno nomi baschi, pieni di x e consonanti.

Si naviga verso Baia Camerinas, a nord di Finisterre. Si entra allineando due miragli bianchi sulla costa. La marea è di 1.8 metri: non troppo per la costa atlantica.

Ora cerchiamo un posto dove ancorare, ripariamo la drizza, facciamo gasolio e ripartiamo.

La costa spagnola
Il faro di Camerinas
Espana!

9 agosto, il Genoa finisce in acqua

Ricevo da Massimo.

Secondo turno di guardia, dalle 4 alle 7: aspetto di vedere l’alba. Gran lasco – poppa, 15-29 nodi di vento. 7 noi.

Scivoliamo veloci, con un movimento dolce, ritmico, che si ripete in continuazione, in sintonia con le onde. Bellissimo.

Ascolto Vivaldi, il secondo movimento del concerto per violino RV583 e pens alla muda delle fiandre su queste stesse acque, senza GPS, AIS, radar…. quanto bravi e coraggiosi dovevano essere.

E poi, il disastro.

Ero smontato da un’ora ed ero a letto, in pigiama. Patrick mi chiama esco e il Genoa è in acqua.

Si è sganciato, è venuto giù ed è rimasto attaccato alla mura. Manovriamo, io sempre in pigiama, per tenerlo sottovento con un po’ di remora e lo issiamo a bordo.

In quel momento scopriamo che il gambetto che lo univa alla drizza si è aperto…. non è stato fissato bene, chissà da chi.

A motore e sola randa ci dirigiamo in una baia a sud di Finisterre, 120 miglia da qui,
dove proveremo a recuperare la drizza (che è finita dentro all’albero) e a drizzare il Genoa.

Speriamo che la drizza sia in buono stato.

Torneranno utili i miei gomitoli di spago e i gambetti di scorta che ho spedito in Scozia con le mie cose. Il Genoa sembra intatto….

A vela (randa e trinchetta) e motore procediamo verso Camarina.

Dovremmo arrivarci lunedì mattina, facciamo i lavori, gasolio e ripartiamo subito.

Abbiamo altre 500 miglia da fare, per arrivare a Lagos, in Algarve, Portogallo, dove arriverà Macri e faremo una sosta per sistemare alcune cose.

La notte della domenica prosegue tranquilla, facendo slalom tra pescherecci spagnoli.

Strambare da soli di notte non è semplice : prima si orza, poi si porta la randa il centro, si stramba, si va sulla nuova rotta, si rizza il preventer, si lasca la randa.

Patrick

Bisogna provarla questa bellezza….

Ricevo da Massimo:

Notte incantata, 7-8 nodi di poppa, mare calmo, un cielo stellato come non lo vedevo da anni.

La luce in testa d’albero si confonde tra milioni di stelle. Una barca a vela sulla nostra stessa rotta a 6 miglia sottovento ci fa compagnia

Bisogna provarla questa bellezza assieme a questa sensazione di sperdimento.

È in questi momenti che ti appropri della barca, cui ti affidi, e con la quale instauri un rapporto di fiducia

Instant Noodle per scaldarmi e mirtilli per riportare il palato in Europa.

La luna sorge dall’acqua, all’orizzonte. Spettacolare.

Nella notte di stelle….

Verso la Spagna e La Coruna

Qui a terra non abbiamo news su Metis, ancora in viaggio nel Golfo di Biscaglia. C’è solo Maritime Traffic a fornirci la posizione, la velocità di crociera (oltre 7 nodi) e quella del vento (15 nodi da Nord).

Se il vento tiene, questa notte la barca dovrebbe essere in Spagna.

Ci si aspetta uno scalo tecnico in Spagna per sistemare il Genoa e per fare

Posizione di Metis questa mattina, domenica 9 agosto, ore 7 locali.

8 agosto, ore 8: Biscaglia

Biscaglia. Il grande e temuto golfo. Questo “pezzo” di oceano tra Francia e Spagna, famoso per le costanti tempeste, anche violentissime.

Per i prossimi due giorni, che serviranno per arrivare in Spagna, il vento su Biscaglia dovrebbe mantenersi da nord sui 20-25 nodi.

Vive la France!!

Mentre il sole (finalmente c’è…) scende all’orizzonte, venerdì sera Metis entra in acque francesi.

Si naviga di gran lasco. Con 14 nodi vento, Metis scivola in silenzio a quasi 9 nodi, una meraviglia che si ripete ogni volta.

Dovrebbe essere stabile così per i prossimi 2 giorni, fino a Capo Finisterre.

E nella notte, Metis lascia dietro di sé una brillante scia di plancton.