Delfini

I migliori compagni di viaggio. In tutti i mari del mondo, incontrarli è una festa. Un respiro dell’anima. Un’iniezione di gioia.

7 agosto, Capo Cornovaglia

Con 13 nodi di vento da sud-est, di primo mattino Metis ha passato Cape Cornwall a circa 4 miglia da Land’s End , il punto più occidentale del Regno Unito.

La luce del faro di Cape Cornwall

Notte di turni, come sempre. Tre ore in cuccetta, tre ore in pozzetto. Sorseggiando un tea caldo perché fa freddo e guardandosi attorno perché questo è un braccio di mare molto trafficato.

Si sta attenti al radar, al GPS e alla carta. Ci si guarda attorno scrutando questo mondo liquido. Sempre in movimento.

Nella navigazione Metis ha incontrato decine di barche da pesca, visto sbucare dal nulla un’enorme porta container, evitato una Wave Farm, una specie di fattoria delle onde.

O meglio un parco di energia delle onde dove delle macchine vengono utilizzate per la generare elettricità dal moto ondoso.

La prima fattoria a onde fu costruita in Portogallo, la Aguçadoura Wave Farm, composta da tre macchine. La più grande del mondo è in Scozia.

E mentre fa alba, nella nebbia appare Cape Cornwall.

Cape Cornwall

Nel Bristol Channel

Lenta e lunga è la navigazione verso sud. Con 10 nodi di vento contrario e neanche la corrente proprio a favore. Una situazione che potrebbe continuare fino a sabato.

Metis riesce per ora a tenere una velocità di 5,8 nodi. La bandiera sventola a poppa.

Metis, prima di tutto europea 🙂

6 agosto, verso il golfo di Biscaglia

All’alba Metis è partita.

La marea favorevole l’ha aiutata a uscire da Milford Haven.

Con il meteo in miglioramento sta facendo rotta e passando al largo di Cornovaglia, poi isole Scilly nella Manica, quindi Brest in Bretagna e infine entrare nel golfo di Biscaglia.

La rotta è questa su per giù. Ma dipenderà dal vento. Speriamo non sia sul naso!

Nel giro di 5,6 giorni, Metis dovrebbe essere in Spagna, alla Coruna.

Da lì dovrebbe trovare il “nortada”, che in portoghese significa vento da nord e che da giugno a settembre soffia sulla costa occidentale della penisola iberica da nord-nordest e scende giù fino all’Algarve.

Un vento perfetto per navigare verso sud.

In questi giorni sarà difficile se non impossibile seguire Metis.

La barca batte bandiera polacca. Non è stato possibile mettere quella italiana perché a causa del Covid gli ispettori del RINA non potevano andare ad ispezionarla, secondo le norme dell’Italia.

Il Registro polacco di navigazione, purtroppo non ha ancora rilasciato il MMSI che permetterebbe di localizzare la barca in ogni angolo del mondo.

Non ci resta che aspettare…..

Vortici….

Ieri, mentre si arrivava a Milford Haven, vortici della corrente arrivate dal nulla in mezzo al mare, hanno dato un impulso e per un istante la velocità di Metis, in un momento di bonaccia, è aumentata di un paio di nodi.

Oggi fermi a Milford

In attesa che si esaurisca il ventone sul golfo di Biscaglia. Peraltro sul naso. Se tutto va secondo le previsioni, si potranno lasciare gli ormeggi questa notte.

4 agosto, in arrivo a Milford Haven

Dopo una notte di buona navigazione, bolina stretta e mare corto e formato, tutta randa e staysail, dopo una corsa per “acchiappare” la corrente, ecco che appare la boa che annuncia l’entrata di Milford Haven, in Galles.

Ed è un sollievo perché è stata una notte faticosa.

Succede anche ai più navigati velisti: Massimo ha vomitato tutta la cena (tortellini…).

Le cause? Un po’ di tensione per il viaggio, lo sbalzo termico dai 35 gradi della Grecia ai 12 del Regno Unito, l’emozione di essere per la prima volta su Metis, l’adattamento del corpo al ritmo del navigare.

La boa di Milford Haven

Un porto naturale usato sin dal medioevo, una sorta di valle fluviale in cui si insinua il mare. Ha un nome impronunciabile in gallese questa cittadina di 13mila abitanti: Aberdaugleddau!

Da queste parti l’estate non la conoscono. Se non per brevissimi giorni agostani. E non sono questi.

Sotto la muta Massimo ha un paio di calzoni Helly Hansen polar suite, comprate 30 anni fa a Trondheim e messe solo per sciare, sopra un altro paio di pantaloni della tuta, maglietta e maglione di lana, pile, piumino senza maniche, cappello di lana. Ed è morto dal freddo.

3 agosto, nel mare di Irlanda

Dopo una notte di luna piena e un continuo slalom fra i pescherecci, la pioggia ha sorpreso Metis che non era ancora alba.

Dopo la luna…la pioggia

Per quasi tutta la giornata, la barca è stata fuori ricezione.

Alle 15.15, ora locale, viaggiando a 5-6 nodi con 2 nodi di corrente contraria e solo 10 nodi di vento a mezza nave, Metis ha a dritta Dublino, troppo lontana per essere vista.

Metis

Prima dell’alba di martedì 4 agosto dovrebbe arrivare a Milford Heaven, in Galles, con marea favorevole.

Si ormeggia e alle 9 la barca verrà tirata a terra per il cambio dell’ elica: troppo difficile da spiegare…appena riesco a parlare con Massimo cercherò di capire il perché di questo “scalo tecnico”.

Da lì, si aspetteranno le condizioni meteo favorevoli per passare in Cornovaglia, quindi la Manica e il golfo di Biscaglia.

Se le previsioni sono corrette, il 5 agosto, pomeriggio o sera si potrebbe ripartire.

All’inizio il meteo dà poco vento e poi dovrebbe salire (si spera) e soprattutto essere favorevole per fare circa 800 miglia che separano la Cornovaglia dalla Spagna.

Obiettivo: La Coruna.