Verso Alicante

Devo dire che mi spiace lasciare Cartagena. Ci sarebbero tante cose da vedere. Chi può, progetti un viaggio autunnale o invernale e si goda tanta antica bellezza e storia.

Quanto a noi, abbiamo levato gli ormeggi alle 8. Le previsioni sono di vento debole la mattina e sostenuto nel pomeriggio. Come ieri che è arrivato oltre i 20 nodi alla bocca di porto di Cartagena. Metis ha un bellissimo passo. Come Zara, sua sorella più piccola, è dolcissima con il mare e non sbatteva. La sensazione è di stabilità e sicurezza anche quando metteva la falchetta in acqua. Per ore è andata come un treno a 7 nodi, Randa ridotta e fiocco piccolo con sartie volanti.

Peccato che per ora il vento sia molto sul naso. Se siamo fortunati possiamo sperare in una bolina.

Uscendo dal porto Massimo ha riconosciuto un pezzo della sua vita passata: il Castorone , ammiraglia posatubi della Saipem ormeggiato al porto di Cartagena in attesa di andare a lavorare in Africa. Non ha resistito, ha preso il VHF e li ha chiamati per augurare buon lavoro e buona domenica.

La costa fra Cartagena e il Mar Menor, un’enorme laguna divisa dal mare da una lingua di sabbia lunga 20 chilometri, è mossa e affascinante.

Poi inizia l’urbanizzazione intensiva della costa del Mar Menor. Abbiamo fatto bene a fermarci a Cartagena. Questa grande laguna salata, un. Ecosistema unico in Europa, è soffocata da palazzoni e strade. Il paesaggio dal mare è sconfortante. Leggo che c’è un’associazione che si sta battendo per la conservazione del Mar Menor e già lo considera sull’orlo del collasso.