Alicudi, Filicudi, le Eolie più selvagge

Si fa alba. E all’orizzonte appaiono due isole. Hanno l’aspetto di una montagnola, un tronco di cono che sbuca all’improvviso dal mare, tradendo con quella forma ardita la propria origine vulcanica.

Alicudi e Filicudi si presentono quando il sole a est sta nascendo. Dopo una notte di navigazione tranquilla, Metis passa vicina alle più selvagge e isolate delle isole Eolie.

La prima, Alicudi, la più isolata, sarebbe stato bello visitarla in questa stagione: anticamente era conosciuta come Ericusia, ossia ricca d’erica.

La seconda, Filicudi, più allungata grazie al promontorio di Capo Graziano, era chiamata Phoenicusa, piena di felci.

Sono due sorelle gemelle queste piccole isole che lasciano senza fiato Massimo e Piero.

Non c’è tempo per fermarsi purtroppo. Le previsioni chiamano maltempo e bisogna trovare un posto dove fermarsi e attendere. L’obiettivo è continuare la navigazione fino a Lipari o Vulcano. Lì fermarsi per la notte.

Ma la vita di Alicudi e Filicudi arriva fino in barca. Dai colori e dalla forma sembrerebbe un Rigogolo.

Rigogolo?